Poco più di un anno fa usciva il nuovo romanzo di Niccolò Agliardi, cantautore e compositore oltre che scrittore, dal titolo “Per un po’ – Storia di un amore possibile” (Salani 2019, pp. 252).   Un romanzo intenso e profondo, emotivamente forte, che racconta da vicino l’esperienza di genitore affidatario. Una scelta coraggiosa per un uomo single, che a 45 anni ha una carriera musicale e una situazione economica favorevole; il suo stato di solitudine ha portato alla decisione di condividere il bene che ha ricevuto nella vita attraverso il processo dell’affido tramite la fondazione l’Albero della Vita. “Solo la vita può far accadere la vita”.

La storia parte dal preciso momento in cui Niccolò viene definito idoneo per un affido e questa idoneità sembra essere in contrasto con la responsabilità di quello che davvero significa: essere un genitore affidatario. Si può essere preparati, ma non si è mai davvero pronti, e l’esperienza che l’autore si appresta ad intraprendere dimostrerà in pieno questo concetto. “Quando bisogna aprire la propria famiglia a un’altra persona, quando bisogna creare nuovo spazio nei legami già rodati e stabiliti, non si può essere sempre pronti.”