L’affido è un grande gesto di solidarietà ed accoglienza: si tratta di accogliere, per un periodo di tempo limitato (solitamente 2 anni), uno o più minori nella propria casa, e di fornire accoglienza, affetto, comprensione… proprio come un genitore naturale!

Ma la famiglia naturale non sparisce dalla vita del minore, e viene incontrata periodicamente, secondo le indicazioni del Tribunale dei Minori e dei servizi sociali competenti. Il decreto di affido viene infatti stabilito dal Tribunale dei Minorenni, che determina anche i diritti-doveri degli affidatari, i tempi, le frequenze di incontro…

Possiamo dire che l’affido è un complesso ma bellissimo gioco in cui entrano in scena 5 attori:

  • il minore
  • la famiglia naturale
  • la famiglia affidataria
  • i servizi sociali / servizio Tutela Minori
  • il Tribunale dei Minorenni

Il ruolo del CFA è quello di facilitare e rendere più semplice e spedito questa complessa rete di relazioni, di compiti, di incontri, di aspettative, di ruoli… Quindi si occupa della promozione dell’affido, della preparazione delle famiglie che si sono affacciate al mondo dell’affido, del sostegno delle famiglie affidatarie (tramite l’affiancamento con un consulente professionale durante tutta la durata dell’affido) e di alcuni aspetti burocratici legislativi.

Quali tipi di affido

Ecco in breve le forme di accoglienza che le famiglie, in base alle proprie caratteristiche e disponibilità, possono mettere a disposizione:

  • affido a tempo pieno
  • affido solo diurno
  • appoggi per periodi limitati (per esempio solo d’estate, solo nei week-end, solo nelle festività…)
  • pronto accoglienza per bambini piccolissimi (0-3 anni, magari solo per qualche mese)
  • pronto intervento di breve durata (per bambini 3-11 anni, magari per 6-9 mesi)
  • affido omogenitoriale (quando i due genitori sono dello stesso sesso)
  • affido omoculturale (quando la cultura di origine risulta essere una variabile da considerare con particolare attenzione)

Come si diventa famiglia affidataria

Puo’ essere famiglia affidataria qualunque persona che, singolarmente o in coppia, sposata o convivente, con o senza figli, senza limiti di età, ad una valutazione tecnica psico- sociale risulti:

  • in grado di accudire, educare e mantenere un minore;
  • capace di affrontare vicende emotive connesse ad esperienze di separazione;
  • priva di motivazioni esclusivamente affiliative nei confronti di un minore in affido;
  • flessibile ai cambiamenti ed in grado di tollerare dolore e frustrazioni anche di notevole entità;
  • disponibile a collaborare con le istituzioni;
  • solidale nei confronti di persone provenienti da contesti sociali, culturali ed etnici diversi.

Le coppie e i single che desiderano avvicinarsi alla realtà dell’affido e dell’accoglienza in generale, seguiranno il seguente percorso:

  1. Primo contatto con il referente della Formazione (dott. Marco Mason) e un membro del Consiglio Direttivo del CFA, per una prima presentazione e una raccolta dei primi dati
  2. Partecipazione al corso formazione base (sono 5 incontri serali, della durata di circa 2 ore l’uno). Solitamente il CFA organizza due corsi per famiglie affidatarie all’anno, uino in primavera e uno in autunno.
  3. Percorso di valutazione della famiglia a cura di due membri della nostra équipe multiculturale, fino a ricevere una “idoneità” all’affido
  4. Partecipazione ad un incontro grossomodo mensile in un gruppo/associazione di famiglie affidatarie, scelto su base territoriale. Questo incontro (di mutuo aiuto o di formazione) è importante sia quando la famiglia è in attesa di abbinamento, sia quando l’affido è già in corso: è il valore dell’essere in rete con altre famiglie!

La famiglia affidataria…

… apre la sua casa ad un minore e lo accoglie con la sua storia.
… compie un importante lavoro educativo ed affettivo.
… è una valida collaboratrice dei Servizi Sociali e del Tribunale dei Minori.

La famiglia affidataria è una famiglia accanto ad un’altra, e non al posto dell’altra!